mercoledì 24 giugno 2009

Violenza sulle donne

Questo video ci vuole fare riflettere su quanta violenza le donne subiscono ogni giorno!


martedì 5 maggio 2009

LA VIOLENZA


BASTA CON LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE!!!

Oggi la violenza sulle donne è all'ordine del giorno!si parla di violenza sessuale,violenza domestica,violenza psicologica,i telegiornali ci bombardano di queste notizie. La più comune o meglio quella che ultimamente si sente parlare più spesso è la violenza sessuale.Nel nostro paese vengono stuprate milioni di donne all'anno.Ma il problema non si risolve.Sono molte le donne che non denunciano l'accaduto,per vergogna,per timore,per paura.Sono donne indefese in balia alla cattiveria dell'uomo.A compiere la maggior parte degli strupi nel nostro paese negli ultimi anni sono gli stranieri:ne se ne fregano delle nostre leggi,sicuri,che qualche "buon giudice"li manderà a casa,mentre nel loro paese sono condannati all'ergastolo.Non c'è razza e non c'è età, e non c'è posto sicuro:strade,caseposti di lavoro,giardini,parchi,bar,discoteche.Ovunque rischiamo di essere stuprete!!!



Questo non vuol dire che bisogna dimenticare le vittime di violenza domestica sono in tante forse anche di più.Per violenza domestica si intente quella che "SI COMPIE ALL?INTERNO DEL RAPPORTO DI COPPIA,HA COME CARATTERISTICA PREVALENTE LA VIOLENZA VERBALE E PSICOLOGICA,MA NON SOLO,FREQUENTI SONO LE BOTTE,LE MINACCE E L'IMPOSIZIONE DEL RAPPORTO SESSUALE".A subire tali violenze sono donne indifese,fragili che non riescono a liberarsi del marito padrone,ma non solo, sono tante le donne che subiscono tale violenza dai propri padri dai "padri padroni" come dimenticare il caso di Joseph Fritz condannato per aver segregato e violentato sua figlia(da cui ha avuto 7 figli)er 24 anni.La famiglia assume ancora un aspetto portante della vita individuale delle persone, ma anche un'istituzione sociale.Inoltre la vergogna ,nonchè la sudditanza e paura, che invadono la vita di chi subisce violenza, rendono particolare difficile l'emergenza di questi fenomeni.

é importante per le donne sapere che non si può giungere all'identikit dell'uomo che maltratta nè per l'etnia,nè per l'età, nè per lo status sociale e le condizioni economiche e culturali, nè per una specifica condizione psico-patologica.Si tratta di una situazione trasversale che colpisce donne di ogni tipo e viene perpetrata da uomini d'ogni condizione.Inoltre vanno precisati alcuni aspetti molto importanti:

  • QUALI DONNE SONO A RISCHIO VIOLENZA DOMESTICA?
TUTTE!!!!!

  • DOVE?
  • La casa propria e di amici;l'auto,il luogo di lavoro;la strada.

La violenza domestica va declinata nei suoi vari aspetti, perchè molto spesso chi la subisce fa fatica a riconoscerla. Quando si ripete ciclicamente nel tempo assume le connotazioni del maltrattamento.In questa parola sono racchiusi i seguenti tipi di violenza:

  • VIOLENZA SESSUALE(stupro,tentato stupro,molestie)

  • VIOLENZA FISICA(botte, ferite, omicidio)

  • VIOLENZA PSICOLOGICA E VERBALE(minacce, ricatti, denigrazioni,svalutazioni)

  • VIOLENZA ECONOMICA(privazione di fondi e risorse)

LA VIOLENZA FISICA

Si definisce qualsiasi atto fisico dalla percosse, per esempio lo schiaffo, che non va mai sottovalutato, alle lesioni.Ogni persona ha un propprio confine fisico, rappresentato dalla nostra pelle. Questo confine è molto importante anche dal punto di vista emotivo. Ogni sconfinamento che non avvenga con il nostro consenso, ancora più se attuato con la forza, è una grave offesa. La violenza fisica si manifesta nello spingere, nel mordere, nel causare bruciature di sigarette, tirare calci,pugni, strappare i capelli, picchiare, prendere per il collo, schiaffeggiare, essere chiusi in una stanza o fuori casa, essere minacciati con un'arma.

LA VIOLENZA PSICOLOGICA

Un'insieme di comportamenti che hanno come obbiettivo quello di ledere la dignità della donna e indebolirla. é violenza psicologica: spaventare con sguardi, gesti, parole, minacciare di violenza fisica e di morte,minacciare di far violenza sui familiari della vittina, limitare la libertà personale, minacciare il suicidio o farsi del male, essere sacrificati, deridere, mortificare, disprezzare.

COSA FARE CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA

  • Fare spazio alla certezza che si viene picchiate perchè si è una vittima e non una colpevole
  • Cercare un forte sostegno psicologico

  • rivolgersi ai centri antiviolenza




Questa immagine è l'esempio tipico di violenza domestica!quando tuo marito, il tuo compagno o perfino tuo padre ti riduce così è la gente ti dice cosa hai fatto?per paura per vergogna si inventano le scuse più banali: sono caduta, ho sbattuto alla porta, ecc...NOOOOOOOO DONNE ABBIATE IL CORAGGIO DI DENUNCIARE CHI ABUSA DI VOI!!!!!!!

MEDIA E VIOLENZA

L'attenzione che i mass media hanno rivolto ai casi di violenza sulle donne è certamente cresciuta negli ultimi tempi, portando alla ribalta di un problema in crescente aumento nel nostro paese. La cronaca, quasi quotidianamente, ci bombarda con notizie di questo tipo. In italia, nell'ultimo anno, un milione di donne ha subito violenza. Le notizie sono arrivate nelle nostre case, lasciandoci sbalorditi, dubbiosi, estrefatti di fronte alla realtà di come le donne non subiscono violenza solo nei luoghi di guerra, nei paesi dove c'è odio raziale, povertà e ignoranza, ma di come quest'ultima sia dilagata nelle nostre moderne città e nel nostro civile paese. Il ciclo della notizia, sia sulla carta stampata sia in tv, che annuncia uno stupro, un aggressione, un tentativo di violenza o di stolking ai danni di una donna, è diventato ornai un ritornello senza pausa:

  • VERONA, 10/04/09"Verona, violentata a 12 anni da un gruppo di ragazzini. I tre hanno dai 14 ai 16 anni, di origine albanese, hanno assalito la ragazzina mentre andava al parco giochi. "
  • BARI, 12/04/09"Bari, la violentata e l'abbandonata per strada:arrestato. La giovane trovata seminuda. L'uomo titolare di un'impresa di pulizia, aveva tentato nel 2000 di stuprare una connazionale dopo averla picchiata."
  • ROMA,15/04/09"Controllore donna aggredita sul bus. Un controllore donna dell'atm è stata aggredita da un ragazzo egiziano di 20 anni mentre gli chiedeva il biglietto"
  • MONZA,18/04/09"Abusi e sequestro: presa la gang degli stupratori di prostitute. Violenza sessuale e sequestro di persona:arrestati dai carabinieri di monza tre operai romeni incensurati di 28,21 e 20 anni"

Queste sono solo alcune notizie che ultimamente i mass media,con uno scrupolo quasi maniacale si propriano senza tregua. Non è che le notizie non debbano essere date con una certa rilevanza, e giusta attenzione mediatica, l'elemento disturbatore di tali notizie è un altro: quasi tutte riguardano notizie di vittime aggredite da stranieri. Se l'affermazione del noto giornalista Bruno Vespa in una puntata di Porta a Porta:..."i reati commessi dai rumeni o anche violenze sessuali, sono in numero superiore, rispetto a quelli commessi dagli italiani,...", fosse anche supportata da dati statistici obiettivi, ciò non giustifica l'accanimento con il quale i mass media sempre più spesso presentano i casi di violenza sulle donne come casi di violenza etnica. Possiamo ripescare alcune notizie, risalenti al periodo tra la prima metà di gennaio e febbraio di quest'anno, che i media, in generale, hanno presentato con maggiore intensità proponendo l'associazione :" emergenza sulle violenze alle donne "/"emergenza sull'immigrazione" due problematiche collegate tra loro come dimostra la prima pagina del "corriere della sera" del 24/01/09 e la puntata del 26/01/09 del programma Porta a Porta, dedicata nella sua primissima introduzione agli stupri di Roma, e in seguito e quasi totalmente agli sbarchi a Lampedusa e alla sicurezza. Da quel momento il link "immigrazione=insicurezza=illegalità=pericolo=violenza" si è allargato fino ad arrivare il messaggio che le donne italiane sarebbero a rischio di essere violentate sopratutto dagli immigrati. Il cittadino è così indotto a pensare erroneamente che la sicurezza degli italiani in generale dipenda dalla presenza di stranieri sul territorio.

PRESENTAZIONE DELLA MIA CARTA D'IDENTITà :

CARTA D'IDENTITà DIGITALE DI ORIANA PESCE
Nata a Wald il 9 marzo 1987
1994 mi regalano il primo nintendo con diversi giochi quali super mario, demo tretis, demo pac
1997 mi arriva la prima playstation ero come un maschiaccio prego mia madre per regalarmela come giochi trovo la formula 1,the simpsons wrestling, super mario ed il calcio
1998 regalano il primo computer a mio fratello metto mano io inizio a rovinare tutto...inizio a provare a giocare al solitario e a spider
1999 il primo primo cellulare(uno scarto di mio fratello come del resto i successivi)mandavo messaggi e telefonavo ancora non c'erano ne fotocamera e ne videocamera.
2000 mi arriva un regalo bellissimo mi regalano il primo computer inizio a fare ricerche per la scuola tramite Encarta, scrivo su word, faccio la tesina delle scuole medie, per la prima volta vedo come si stampa una tesina.
Nel 2004 il mio primo vero cellulare dotato di fotocamera Ho iniziato a mandare le mie prime foto tramite mms
2005 frequento il 3 anno di ragioneria mi insegnano ad usare exel, power point, word, acces, ecc..mi insegnano ad usare internert, usare la chat e tutto ciò che riguardava il mondo del web
2006 mi iscrivo su libero per mandare e ricevere e-mail, uso badoo, forum community e chat per comunicare con gli amici.
2007 come premio per il diploma mi arriva il mio primo computer portatile inizio a scaricare musica tramite e-mule, a chattare con gli amici tramite messanger. Mi è servito per iscrivermi all'università essere aggiornata su pagamenti delle tasse, sui test, ed avere notizie
2007/08 frequente l'università scelgo la facoltà di lettere e filosofia tra i tanti insegnamenti seguo esercitazione di informatica dove mi imparano ad usare tutti i servizi di google come gmail, gtalk,gdocs,gmaps, ecc
nel 2008 finalmente alice!!!!un modo veloce per navigare, un altro passo in avanti verso la tecnologia possiamo vedere l'evoluzione dei computer dai un occhiata http://web.tiscali.it/sciarretta/
nel 2009 mi iscrivo su facebook imparo a condividere video da youtube direttamente su facebook. Poi da maggio in poi inizio il corso di ambienti digitali con il prof Converso dove imparo LA VERA COMUNICAZIONE, imparo a usare i varib servizi di google ma sopratutto imparo a condividere documenti del resto è lo scopo del corso; pubblicchiamo e condividiamo link, e tutto ciò che riguarda fare comunicazione digitale. A proposito di link visitate il mio link: http://orianapesce.blogspot.com/ Ah dimenticavo uso il cellulare ogni momento della giornata per parlare mandare messaggi ormai mi rendo conto che è una vera droga non riesco a farne a meno!!!!

LA VIOLENZA SULLE DONNE NON CONOSCE CONFINI...Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra. Questo dato sconvolgente, proveniente da una ricerca della Harvard University, apre il rapporto sulla violenza contro le donne nel mondo diffuso in questi giorni dal "Panos Institute" di Londra, un'organizzazione non governativa che si occupa di problemi globali e dello sviluppo. Il rapporto, preparato per l'apertura di una sessione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile, raccoglie studi e ricerche sul problema della violenza sulle donne effettuati in ogni parte del pianeta da organismi e istituti nazionali e internazionali. Dalle sue pagine, emerge la drammatica fotografia di una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni sono concordi: la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. E non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E, come si può verificare anche solo aprendo le pagine di cronaca dei quotidiani, il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti a ruota dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. La violenza domesticaIn Gran Bretagna, ad esempio, ogni anno una donna su dieci viene picchiata a sangue dal partner, marito o amante che sia. In Canada e in Israele è più probabile che una donna venga uccisa dal proprio compagno che da un estraneo. In Russia, un omicidio su cinquanta è compiuto dal marito nei confronti della moglie. La violenza contro le donne è diffusa persino nelle avanzate democrazie scandinave: Marianne Eriksson, parlamentare europea della Svezia, ha dichiarato che, nel suo paese, "ogni dieci giorni una donna muore in seguito agli abusi subiti da parte di un familiare o di un amico". E negli Stati Uniti, ogni 15 secondi, viene aggredita una donna, generalmente dal coniuge: non è un dato riferito un'organizzazione femminista, ma da una severa rivista giuridica della facoltà di legge di Harvard. Il terzo mondoPer quel che riguarda il mondo in via di sviluppo, le informazioni si fanno, se possibile, ancora più drammatiche, ma allo stesso tempo diventa più difficile raccogliere dati precisi, sia perché le indagini statistiche sono meno frequenti e accurate sia per ragioni squisitamente culturali. La violenza sulle donne, infatti, in gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime. Un gruppo di ricerca che investigava nei paesi a sviluppo minimo ha comunque rilevato una stretta connessione tra livelli più alti di violenza contro le donne e società in cui la dipendenza economica femminile dagli uomini è più elevata o dove le donne hanno meno voce in casa o nella società. In molti paesi in via di sviluppo, picchiare la moglie fa parte dell'ordine naturale delle cose, una prerogativa maschile ancora indiscussa: in un distretto del Kenia, il 42 per cento delle donne intervistate venivano picchiate regolarmente dal marito. Lo stupro da parte del marito, poi, è ancora perfettamente legale in gran parte del mondo, e quantificarne l'incidenza è quasi impossibile. Povertà e prostituzioneAnche la povertà miete vittime in primo luogo tra le donne: in Nepal, circa 10 mila ragazze ogni anno vengono vendute dalle famiglie per essere avviate alla prostituzione. Nell'Asia sudorientale, i trafficanti selezionano le comunità più deboli, arrivano nei villaggi durante un periodo di siccità o una carestia e convincono le famiglie a vendere le figlie in cambio di due soldi. Secondo l'Organizzazione internazionale per l'emigrazione, nei mercati occidentali della prostituzione arriva ogni anno quasi mezzo milione di donne, provenienti un po' dappertutto.Le mutilazioni genitaliUn problema specifico di alcune culture africane è invece quello della mutilazione genitale, ancora ampiamente praticata, ed effettuata quasi sempre in condizioni sanitarie abominevoli, senza anestesia e soprattutto su bambine anche in tenerissima età. Gli effetti sulla salute sono devastanti, e colpiscono le donne in ogni momento della loro vita sessuale e riproduttiva. Oggi sarebbero 130 milioni le donne che hanno subito questo genere di mutilazione, e i flussi migratori stanno facendo arrivare il problema (e le sue conseguenze) fin nelle ricche civiltà occidentali. Lo stuproLo stupro è una piaga che colpisce ogni parte del globo: i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità fissano tra il 14 ed il 20 per cento il numero di donne che, negli Stati Uniti, subiscono uno stupro durante il corso della vita. Percentuali analoghe sono indicate da studi effettuati in Canada, Corea e Nuova Zelanda. In alcuni paesi, tuttavia, perseguire i colpevoli è più facile che in altri. In Pakistan, ad esempio, per ottenere il massimo della pena la donna che denuncia il suo stupratore deve presentare quattro testimoni e maschi e non può testimoniare lei stessa. Inoltre, la vittima che non riesce a dimostrare il reato viene incriminata per attività sessuali illecite, incarcerata o frustata pubblicamente. La violenza sessuale è anche un'arma di guerra, solo da poco riconosciuta come tale dalle leggi internazionali. I conflitti con un forte connotato etnico, come quelli nei Balcani o in Africa centrale, vedono l'uso dello stupro come strumento bellico da parte di entrambi i contendenti. Nel 1993, il Centro per i crimini di guerra di Zenica aveva documentato in Bosnia 40 mila casi di sturpro, ma le cifre reali sono ritenute ben più alte e vi sono sospetti che persino alcuni soldati dell'Onu si siano resi responsabili di aggressioni.

Forse questa testimonianza farà discutere molto sul mio blog!L'ho trovata su alcune pagine di google...è la testimonianza di una ragazza di solo 17 anni che ha subito una violenza sessuale è una testimonianza molto forte!
LA TESTIMONIANZA DI UN ABUSO...
Avevo 17, già compiuti,li avevo festeggiati in un ospedale psichiatrico, Paolo Pini di Milano - Via ippocrate, difficile dimenticare quella via, quel posto, eppure è li che che ho conosciuto Alda Merini, allora non era famosa come oggi, anche se qualcosa era stato già pubblicato, dividevamo la stessa stanza. Al Pini ci ero arrivata perchè in due anni avevo tentato di togliermi la vita per svariate volte, dal reparto Origgi di Niguarda ero andata a villa Turro, dopo un mese trasferita nel posto più bello del mondo: Il P. Pini, dove non eri più un essere umano, ma un numero da sperimentare, quante volte sono stata legata al letto, più cercavo di ribellarmi più venivo punita. Data la giovane età mi salvai, non mi fecero eletroscoh solo la cura del sonno. Quando dopo un anno uscii, mia madre pensò bene di mandarmi in Calabria, ero brava con i mezzi, sveglia, ma handicappata nei confronti dei ragazzi, ne avevo avuto uno, Mimmo, ma poi con la storia dell'ospedale mi aveva lasciato, si era scusato, ma nel mio stato non poteva più fare affidamento su di me per il futuro, il mio primo grande amore, nel momento del bisogno era volato......ci piansi non lo nego, lo odiai anche all'inizio, poi tutto passò, quella fu la mia grande delusione, ero ragazzina, figuriamoci, oggi se ci penso mi viene da ridere, all'epoca però per me fu un dramma. In Calabria avrei dovuto riposarmi, distendermi, il paese era tranquillo, così mia madre pensò bene di avvertire un suo caro amico: "Italo", di darmi un'occhiata,....mi guardò bene l'amico, profondamente quel maiale....all'epoca portavo delle minigonne da capogiro, scarpe con tacco alto, ero snella e giovane, carina è sola! Al mio paese destai scandalo, gli uomini si giravano a guardarmi, mi sbranavano con gli occhi, ero una di città, quindi si sa, quelle di città....ecc...ecc...

Ero lì ormai da un mese, Italo una sera venne per invitarmi fuori, (era vecchio per me), aveva quasi 40 anni, un matusalemme, mi rifiutai adducendo delle scuse stupide, ed anzi gli dissi che era meglio che se ne andasse, cos' io sarei andata a letto; "da sola'", mi chiese? - Certo, da sola - gli risposi - cominciò a farmi un mucchio di domande, se avevo il ragazzo, com'era, mi piaceva, ci avevo già fatto l'amore, di uomini ne avevo visti?....ancora oggi quando ci penso mi viene da vomitare, cominciò ad avvicinarsi, a toccarmi, mi ribellai, ma lui era più forte, caddi sul letto con lui sopra, slacciò la patta, tirò fuori l'arnese.....mi strappò lo slip e cerco di violentarmi, ma io non volevo e tenevo le gambe per quanto possibile strette....lui venne, si alzò, ero tutta sporca, mi guardò si mise a ridere e mi disse che quella roba appiccicosa serviva per fare i bambini....cosa mi saltò in mente non lo so, presi le forbicine, erano sul comodino e le strisciai sul suo viso, vedo lui che si porta una mano sulla guancia, urla, il sangue che sporca tutto, io corro fuori e grido aiuto, la gente accorre, mi guardano, sono mezza nuda, gli abiti strappati, sembro un'ossessa.....mi portano dai carabinieri, viene un medico...resto nella caserma per quasi un giorno e mezzo, mia madre avvisata viene a prendermi, altro casino, lei urla contro di me: "Cos'hai combinato? Non ti vergogni?" - io devo vergognarmi, mamma ma lui..... taci, taci la gente non deve sapere...già la gente non deve sapere, ma se ormai sono sulla bocca di tutti, andiamo via di notte, fuggiamo come se la colpa fosse mia. Per 32 due anni, non ci sono più tornata, due anni fa quando sono arrivata in quel maledetto paese mi pareva che tutti si ricordassero, sicuramente non si sono dimenticati, ma questa volta non mi vergognavo, avevo capito che non ero colpevole, ma martire delle voglie di un paesanotto...ho camminato per il paese con passo spedito, guardando in faccia tutte le persone che incontravo, la mia è stata una sfida; li guardavo e camminando mi sentivo superiore a loro, ed ancora adesso provo la medesima sensazione. La reazione di mia madre fu dovuta al fatto che scoprì che con il mio ragazzo avevo già fatto qualcosa perchè non ero vergine, quindi per lei la colpa era mia, visto che sapevo dovevo stare attenta. Il fatto per lei si chiuse così, non se ne parlò più. Stop. Finito!

Per la Giustizia Italiana invece ci fu uno strascico giudiziario visto che avevo usato un'arma per difendermi, interrogazioni su interrogazioni, processo a porte chiuse a Catanzaro, perchè il fatto era accaduto in Calabria, condanna a....avete capito bene, fui condannata, io a 18 mesi per averlo sfregiato, lui a 10 anni per tentata violenza....dopo 5 anni era già fuori, LUI.

Io venni condotta in riformatorio, presso il Nazareth di Milano a San Siro, vi rimasi solo un anno ma in quell'anno ottenni la fiducia delle suore, mi mandavano dal calzolaio a portare le scarpe da riparare.... ottenni dei benefici e credo che essere lì fu la mia salvezza. Qualche volta uscivo con le Madre Paola, sapevano che non avevo voglia di scappare e poi dove avrei potuto mai andare? Ero protetta da loro, ma purtroppo fui considerata tanto brava che quando mi recai al Tribunale dei Minori di Milano (Pres. Dr. Barbarito), assistente sociale, psicologo ed altre persone decisero di darmi "l'emancipazione anticipata"; allora si diventava maggiorenni a 21 anni, con questa declaratoria per la legge Italiana acquisivo gli stessi diritti e doveri di un maggiorenne. Mi aiutarono a trovare casa e lavoro, poi venne il giorno in cui dovetti lasciare tutto, nel salutare le mie suore piangevo, ora mi attendeva una nuova vita, dovevo camminare da sola, la vita mi attendeva, ero giovane e loro erano certe che sarei riuscita ad andare avanti. Sono tutta sudata, l'emozione nel raccontare questo pezzo di vita è stato immenso, è solo per pudore ho dovuto non scrivere alcuni passaggi, una cosa che ho sempre cercato di tenere nascosta, ecco allora il mio urlo che si alza forte, vibrante, pieno di vita, ora!......

RIFLESSIONE: Mi è rimasta una paura che non so descrivere, in ogni uomo che si avvicina vedo un orco, non è facile per me, non voglio essere toccata, se un uomo mi sorride tremo, penso sempre ad una tresca, mi sento come un pesce pronto per essere adescato, una sensazione terribile, e sopratutto non ho fiducia nel sesso maschile, con tutto ciò mi sono sposata ed ho anche dei figli, ho cercato di rendere la mia vita uguale a tante altre donne, non è vero, tra l'apparire e l'essere c'è molta differenza, solo chi ha provato sulla sua pelle comprende di cosa sto parlando.